La Lapa e il Festino passato

Del Festino di Palermo so meno di tutti i palermitani (per inciso non lo sono, sono nato in riva al mare e non so nuotare e mi considero un uomo senza terra). L’ho seguito quando facevo il cronista perché si aspettava sempre che il vescovo nell’omelia – invocazione denunciasse i mali della città, a cominciare dalla mafia. Spesso le aspettative andavano deluse. Da quando non faccio più tg e gr declino l’invito e se posso vado via d a Palermo, salvo tornarci poi a bocce ferme per cercare qualche traccia di quello che a migliaia hanno seguito. Allo stesso punto ritrovo il carro e ci sono sempre dei turisti che  lo sfiorano per catturare un’emozione e forse  anche sperare che la Santuzza faccia anche a loro la grazia. A Palermo, per tanti versi,ancora non l’ha fatta, ma forse perché i suoi abitanti sono strani, di sera si commuovono guardando la Santa e di giorno ne combinano di tutti i colori. Questa idea che la fede è più forte dei peccati e dell’immoralità proprio non riesco a digerirla.

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